Adesso basta!
Un po’ troppo irruente come sfogo, Signore, è vero, è che in certi frangenti le cattive notizie sembra siano preferite, come se potessero far bene a qualcuno; e questa recente, ulteriore richiesta di limitazioni, che proseguono e si intensificano, mette a dura prova la sopportazione.
Sì, adesso basta, Signore … e tu, nato e incarnato fra noi, come sempre torni a colloquio davanti ai nostri occhi; per dirci “adesso basta che cosa?”
Basta notizie che sembrano tarpare la speranza. Basta freni nelle relazioni che sembrano generare occasioni irrimediabilmente perse. Basta con questo clima segnato da un orizzonte preoccupato, confuso, e da una specie di ombra che non si sa bene dove trova un limite. E, forse, sotto sotto, non dichiarati, dentro questa incertezza trovano casa anche il timore e il dubbio sull’uscirne: se, e quando, questa ombra opaca comincerà a trascolorare nelle tinte di un’alba …
Basta, detto per una serie di cose; fra queste, molte possiamo già impegnarci a sconfiggerle: possiamo scegliere in quale direzione guardare, su quale strada incamminarci, quali parole dire o condividere o ripetere; e si profila una vittoria che non sarà solo sulla pandemia, ma che ci farà crescere persone migliori, per sempre.
Basta, detto per qualcosa di più grande di noi, che tu solo, Signore, puoi vincere: ed è con fede confidente che noi, certi del tuo ascolto sempre favorevole, ti rinnoviamo la preghiera perché sia sconfitta la piaga della pandemia, e insieme quella di ogni isolamento, solitudine, indifferenza.
Sì, abbi pietà Signore, ci sentiamo colpiti e fragili, siamo tanto piccoli! Tu sai cosa occorre alla nostra vita e alla nostra gioia, tu sei la nostra vita e la nostra gioia: sostienici, insieme.
E tu, sempre al nostro fianco nel cammino, fai un passo in più, insieme a noi vuoi andare ancora più lontano. Ci sussurri, con una discrezione delicata, unica, tua, scandendo bene le parole: “che cosa … adesso … basta?”. E, caspita, non è un gioco di parole! È una luce che si accende, di più, che accende, che ci accende …
Che cosa, proprio in questo momento, è necessario e sufficiente alla mia gioia e a quella di tutti? Che cosa adesso mi nutre? Che cosa, anche dopo aver raccontato le difficoltà di un incontro da remoto, proprio adesso riesce a suscitare speranza, anche solo un passo alla volta? Che cosa, adesso, “basta”?
“don, non ci abitueremo mai agli incontri da remoto, che odiosi, però adesso questo si può fare, e noi chiamiamo i ragazzi qualche volta in più in settimana oltre l’incontro solito, e lo facciamo solo per giocare, chiacchierare insieme … ci basta vedere quanta voglia hanno di vedersi! Maledicono le videochiamate, e questo anche tutti noi, ma poi che bello almeno potersi incontrare così … però appena si può torniamo in presenza, eh?”
“don, per trovare doni in questo tempo antipatico basta guardare come si ravvivano i ragazzi a proporre loro un semplice dress-code … anche per gioco si può ricominciare ad amare il proprio corpo, a prendersi cura di sé e degli altri”
“don, a noi per sentirci felici basta guardare in chat che cosa mettono i ragazzi alle loro spalle: uno scenario anonimo o improbabile per imbarazzo? Continui cambi di scenari per scherzare? Un preciso oggetto o il disegno meraviglioso fatto a scuola, perché vorrebbero che qualcuno li aiutasse a rompere il ghiaccio per parlare dei propri desideri, delle proprie passioni, di ciò che se accolto diventa bene condiviso fra tutti, e cioè “inter-esse”? Beh possiamo amare lo scenario sciocco e gli scherzi, possiamo amare i loro desideri e le oro tristezze, il video acceso e spento, possiamo amarli! E chiamarli! E coltivare una storia più personale … può bastare …”
“don, sai che i nostri ragazzi e giovani hanno bisogno di essere cercati? Come è cresciuto il bisogno di sentirsi invitati, conosciuti, stimati … don non possiamo più aspettarli, dobbiamo andare a cercarli, se no questo isolamento finirà per far male a qualcuno; andiamo a beccarli. Ci basta”
E sono solo alcune voci che benedico il Cielo di aver ascoltato, che doni! Che spettacolo! Che meraviglia! Adesso basta guardarli. Adesso basta amarli. Adesso basta chiamarli, invitarli, convocarli, ascoltarli … possiamo amare tutto di loro, perché adesso – ma sempre – basta amarli.
Forse, adesso basta “io”. Da adesso forza con il “noi”. Avanti con il “per te”. Di corsa con il “ti aiuto, vuoi?”. In volo “insieme”.
Adesso – ma sempre – basta che mi confido con te, Signore, che ti racconto tutto, e mi ritrovo a confidare in te, a sperare, a respirare: storia eternamente vera, quella per cui si comincia con il confidarsi con te e si finisce con il confidare in te. Storia di ogni giornata e di ogni preghiera, di ogni tempo irrigato dall’incontro con te. Con te che sempre ispiri, sempre sostieni, sempre provvedi a tutto ciò che occorre a rendere la nostra vita eternamente felice, gioiosa senza limiti nè confini di nessun tipo. Con te che … “basti”. E che stai trovando il modo di “bastare” a noi anche in queste settimane.
Sei luce Signore, non puoi che accendere e accenderci. In te potrà capitarci sempre. Ma, soprattutto, può capitarci in questo tempo. E, anzi, attenzione: ci sta capitando.
16 gennaio 2021, ore 20.27, presenti al Presente,
quando per la terza volta, in pandemia, ci hanno chiamato insieme ad andare gli uni verso gli altri
Avanti, ancora, insieme, nel Signore che basta,
alla ricerca di tutto ciò che di buono, adesso, basta!
Buon cammino! Con un grazie e un abbraccio forti
don Fabio