Carissimi tutti, la grotta di Betlemme fu la prima casa della Chiesa dove adorare Gesù non soltanto profetizzato e promesso, ma vivo e vero.
Era il luogo della speranza che si faceva visibile, della carità che si incarnava, della fede che si riaccendeva.
Che Gesù sia celebrato nella Chiesa universale
con intensità sempre nuova,
sapendo che ciò che celebriamo "attua" e "trasforma",
attraverso la potenza salvifica del Cristo che viene;
che Gesù sia celebrato con convinzione profonda
e con pienezza di fede, di fronte a un mondo
che ha "denatalizzato" Cristo;
che Gesù sia soprattutto annunciato
con rinnovato slancio missionario,
sapendo che se molti hanno perduto
lo stupore per la sua nascita,
molti altri ancora non sanno neanche chi sia il Figlio di Dio.
Le famiglie cristiane devono trovare la loro ispirazione nella Famiglia Santa che nella grotta ebbe la sua prima casa.
Che Gesù sia celebrato nelle nostre famiglie
ricordando il senso vero della sua venuta,
riaccendendo l'amore reciproco,
riscoprendo la delicatezza nei rapporti,
la sincerità del dialogo,
rinsaldando l'unità familiare.
Che le nostre famiglie non siano ripiegate,
serrate in se stesse come quegli alloggi
che nella Notte santa non furono disponibili per Gesù.
Quali sono le condizioni del nostro tempio interiore, di quella grotta di Betlemme che è il nostro cuore?
Maria e Giuseppe bussano come ogni anno, vorremmo dire come ogni giorno, alle porte del nostro cuore per cercare un asilo per Gesù: svegliamo il nostro cuore, perché a fronte di tutto quanto fino a oggi abbiamo fatto per Gesù, egli ci chiede, in questo Natale, qualcosa di nuovo e sorprendente, che non avevamo messo in conto.
Che il Natale di Gesù ci trovi pronti ad aprire la porta
e a compromettere le nostre vite tenute ben al sicuro.
Buon Natale di Gesù di vero cuore a tutti!
don Stefano