In cammino con i Magi

Pubblicato il 04 Gen 2013.

Alla vigilia dell'Epifania proponiamo un testo di mons. Bruno Forte, arcivescovo della diocesi di Chieti-Vasto, che rilegge la vicenda dei Magi in visita a Gesù Bambino ricavandone interessanti spunti di riflessione per la nostra vita. La grazia e la luce di Gesù, che in questa festa si rendono evidenti ed efficaci per tutti, continuino ad accompagnarci!
Un caro saluto a tutti. dF

+ BRUNO FORTE, ARCIVESCOVO DI CHIETI-VASTO
In cammino con i Magi
L’educazione alla fede e la bellezza di Dio
Lettera pastorale per l’anno 2012-2013

L’Anno della Fede, indetto dal Santo Padre Benedetto XVI a partire dall’11 Ottobre 2012, cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II e ventesimo della pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica, ha una duplice finalità: ravvivare la fede di chi crede, annunciarne la bellezza a chi non ha questo dono. L’invito che ne deriva per tutti i battezzati è, dunque, quello a educarsi e a educare gli altri alla fede, con slancio sempre nuovo. A questi temi dedico la mia lettera pastorale per l’anno 2012-2013.

1. Educare / educarsi alla fede: un incontro d’amore. Nell’educazione alla fede tutto nasce dall’amore. È per amore che Dio si è rivelato agli uomini col desiderio di farli partecipi della Sua vita. È per amore che chi crede vorrebbe trasmettere il dono ricevuto agli altri, introducendoli nell’esperienza della bellezza di Dio. È per un profondo bisogno di amore che ci si mette alla ricerca del Volto divino. Alle sorgenti di ogni educazione alla fede c’è l’amore. Spesso si tratta di un amore ferito: quello, ad esempio, dei genitori credenti che vedono i loro figli allontanarsi dalla vita di fede o quello di chi ha responsabilità pastorali e sperimenta quanto sia difficile a volte trasmettere il dono della fede agli altri, specialmente ai giovani, nella complessità del tempo che viviamo.
Eppure, il desiderio di comunicare la bellezza della fede sfida quest’amore ferito e lo spinge a non arrendersi. Spesso, chi si allontana da Dio lo fa perché non ha mai veramente sperimentato la grandezza del Suo dono. Tante volte l’amore divino è più ignorato che consapevolmente rifiutato. Educare alla fede vuol dire allora far conoscere credibilmente quest’amore con la testimonianza della parola e della vita. Educarsi alla fede, a sua volta, significa accettare la sfida di mettersi alla ricerca dell’infinito amore, aprendosi a tutti gli aiuti possibili sulla via dell’incontro con Dio. La storia dei Magi, che dal lontano Oriente vanno a Betlemme, guidati da una stella, può farci capire come tutto questo possa avvenire nella nostra vita e in quella di coloro che amiamo, a cui vorremmo trasmettere la fede come esperienza bella e vivificante dell’amore divino.

2. Da Oriente a Gerusalemme: il punto di partenza e la meta dell’educazione alla fede. Chi sono i Magi di cui parla il Vangelo secondo Matteo (2,1-12)? Stando al racconto evangelico si tratta di personaggi venuti “da oriente a Gerusalemme”. Nell’immaginario biblico l’Oriente - lì dove sorge il sole - è il luogo dell’originario, dove tutto comincia. In questo senso i Magi sono figura di quanti, muovendo dalle esigenze originarie, costitutive dell’essere umano, vanno verso la Città indissolubilmente congiunta alla rivelazione divina nella storia, Gerusalemme. Non si azzarderebbe, allora, nel riconoscere nei Magi la figura di ogni onesto cercatore di Dio, mosso dal bisogno radicale, di cui si fa voce Sant’Agostino all’inizio delle sue Confessioni: “Ci hai fatto per Te ed inquieto è il nostro cuore finché non riposi in Te” (I, 1).
Il richiamo alla provenienza da Oriente dice, inoltre, che i Magi si sono messi in cammino lasciando il loro mondo vitale, l’insieme delle loro sicurezze e delle loro abitudini radicate. Non si va alla ricerca di Dio senza prendere una decisione, senza fare un taglio, sradicandosi dal contesto rassicurante del piccolo universo che ci è proprio, per aprirsi al rischio della ric