Verbale Consiglio dell'oratorio 21 novembre

Pubblicato il 24 Nov 2014.

Verbale Consiglio dell'oratorio 21 novembre 2014

 

1. Introduzione e riflessione di don Innocente
Al Consiglio dell’oratorio partecipa il parroco, don Innocente, che propone una sua riflessione sull’oratorio. Partendo dall’intuizione di Paolo VI che per capire come sarà la Chiesa di domani occorre guardare com’è l’oratorio di oggi don Innocente propone uno sguardo su come negli ultimi anni gli arcivescovi di Milano hanno guardato al tema dell’educazione: le tre lettere pastorali del cardinale Carlo Maria Martini, i continui richiami del cardinale Dionigi Tettamanzi al ruolo della famiglia sino all’invito che il cardinale Angelo Scola ci rivolge per essere comunità educante. Don Innocente invita a chiedersi se oggi l’oratorio e la sua proposta siano ancora attuali e sappiano essere al passo con le offerte delle altre agenzie educative presenti sul territorio. Invita gli educatori, per svolgere al meglio il loro compito, a conoscere la realtà dei ragazzi (prima di tutte quella familiare con le sue gioie e le sue fatiche) e a conoscere sempre meglio Gesù per poi annunciarlo, sottolineando l’importanza della formazione per poi svolgere il proprio impegno. Don Innocente, convinto che se c’è una realtà che opera in modo totalmente disinteressato per il bene dei ragazzi è quella dell’oratorio, invita a chiedersi sempre come oggi si possa intercettare al meglio la vita dei ragazzi. Chiede di sfatare la credenza che “le cose dell’oratorio” sono fatte sommariamente. E per questo, per far sapere come la proposta sia assolutamente di qualità, chiede che sia migliorata sempre di più la comunicazione perché uno dei pericoli che si corrono è quello di dare per scontato che tutti sappiano. Offre qualche suggerimento: far conoscere meglio le attività fatte e programmate, mantenere i contatti con i ragazzi anche dopo la cresima, avendo cura anche di quelli che non vengono più inviando auguri di Natale e Pasqua o di compleanno per farli sentire sempre ricordati. Questo perché, suggerisce il parroco, la Chiesa in uscita di cui parla il Papa, è anche quella che si occupa di chi non viene più in oratorio. Nel nostro compito di educatori, che ci richiede prima di tutto la qualità dell’affabilità, conclude il parroco, dobbiamo saper intercettare l’interesse dei ragazzi per fare proposte al di sopra di quelle di tutte le altre agenzie educative, per far scoprire la bellezza della vita in oratorio.

2. Educare a...
Due proposte di don Fabio
a. Turni di pulizia in oratorio
Pensare modalità per educare i ragazzi al rispetto e alla cura degli ambienti dell’oratorio. Dedicare un momento ogni mese per pulire insieme ai ragazzi un ambiente dell’oratorio.
Gli educatori delle elementari, che già hanno detto di lavorare con i ragazzi sull’uso e sulla cura del materiale, dedicheranno un momento per piccole pulizie durante la domenica.
Gli educatori delle medie troveranno un momento sempre durante la domenica, ma non è escluso di pensare anche a momenti straordinari durante la settimana.
Stessa idea per gli educatori adolescenti e 18-19enni.
Per i ragazzi di elementari e medie si potrebbe pensare alla pulizia e al riordino sotto forma di gara che vada a incrementare la classifica domenicale.
b. Divieto di fumo nel perimetro dell'oratorio
Tutti concordano di vietare il fumo in tutti gli ambienti (all’interno è già vietato si tratta di estenderlo anche all’esterno) dell’oratorio. Per far sì che la scelta sia il più possibile condivisa si propone un percorso di sensibilizzazione sul tabagismo e sui danni del fumo: una sensibilizzazione attraverso incontri, cartelli… da proporre a tutti quelli che frequentano l’oratorio. Don Innocente suggerisce di contattare l’associazione Lorenzo Perrone che propone percorsi di questo tipo. Si costituisce un gruppo che si occuperà di questa proposta. A Paola Radiche, che ha dato la propria disponibilità, si aggiunge