Onu: «Oggi muoiono 17 mila bambini» - Il Papa: «Risorse esistono, usiamole»

Pubblicato il 16 Nov 2009.

[b][i]Ban Ki-moon: possibile sfamare tutti. Nella dichiarazione finale nessun impegno finanziario. Diouf rammaricato[/b][/i]

ROMA - Il vertice Fao di Roma è arrivato al termine. I partecipanti hanno approvato per acclamazione una dichiarazione finale sulla sicurezza alimentare che cita fra gli obiettivi il dimezzamento della povertà entro il 2015. Nel testo non è previsto alcun impegno finanziario, bensì cinque azioni da mettere in campo per combattere la fame per cui si chiede ai governi di assicurare ai Paesi in via di sviluppo i fondi promessi. Nella dichiarazione di 41 paragrafi sono ripresi i cinque principi sulla food security del G8 dell’Aquila, che diventano i "Five Rome principles for sustainable food security".

DIOUF RAMMARICATO - La mancanza di scadenze nel documento non è piaciuta al direttore generale della Fao Jacques Diouf, che prima dell'inizio del vertice aveva fatto uno sciopero della fame di 24 ore: «Mi rammarico, ma non ho negoziato io il documento anzi ne sono stato escluso. Se si fissa un obiettivo bisogna quantificare i termini, le scadenze, le quantità e le condizioni» ha detto in conferenza stampa. «Se non ci fosse stato un accordo sarebbe stato un chiaro insuccesso, ma avrei auspicato che fossero presenti anche i dirigenti dei Paesi che hanno le forze materiali per combattere la fame» ha concluso Diouf, spiegando che nei prossimi due anni servono 20 miliardi di dollari. «Abbiamo un impegno, in due anni dobbiamo tirar fuori questa cifra. L'importante è che questi soldi raggiungano i piccoli agricoltori nei Paesi in via di Sviluppo». In aggiunta ai 44 miliardi di dollari, da lui invocati ripetutamente come sostegno ai piccoli agricoltori, Diouf ha precisato che anche i Paesi in via di sviluppo potrebbero contribuire con il 10% dei bilanci nazionali per un totale di 76 miliardi di dollari. Parlando infine del suo sciopero della fame, ha detto che si è trattato di «un gesto di solidarietà verso le persone che hanno fame tutto l'anno», ispirato non a Marco Pannella (come qualcuno aveva ipotizzato), ma a Gandhi. Anche le Ong hanno protestato contro la mancanza di impegni concreti.

NAPOLITANO - La giornata è stata anche segnata dagli interventi del Papa e del presidente Napolitano. «La crisi economica e finanziaria insegna che ricchezza e benessere hanno valore se largamente e equamente distribuiti. È tempo di un rinnovato impegno da parte della comunità internazionale, specie dei Paesi più ricchi, per sconfiggere la povertà e per porre le basi di uno sviluppo sostenibile e diffuso» ha detto Giorgio Napolitano nel messaggio inviato al segretario generale dell'Onu e a tutte le autorità presenti al vertice.

«RISORSE PER TUTTI» - Alle 11.30 nella sede Fao di Roma ha preso la parola Benedetto XVI. «La Terra può nutrire tutti i suoi abitanti - ha detto nel suo discorso in francese -. Bisogna dunque vincere la lotta alla fame e alla malnutrizione». Il Papa ha parlato della «deprecabile» pratica di distruggere derrate alimentari per finalità di tipo economico e commerciale. E ha sottolineato la necessità di affrontare il problema in una prospettiva di lungo periodo con investimenti nello sviluppo rurale, infrastrutture, trasporti, diffusione di tecniche agricole appropriati. «Il cibo viene spesso considerato alla stregua di tutte le altre merci - ha poi evidenziato mettendo in risalto soprattutto lo sviluppo diseguale tra le nazioni nelle diverse parti del mondo e precisando che la fame non dipende dalla crescita demografica - e quindi vanno ripensati i meccanismi della distribuzione alimentare».

BAMBINI DENUTRITI - Nel suo messaggio Napolitano aveva ricordato che «nel 2009 circa un miliardo di persone ha sofferto la fame» e evidenziato come «questa drammatica realtà non può lasciare indifferenti». Napolitano aveva inoltre espresso la propria fiducia «che i lavori del vertice faranno emergere preziose indicazioni per una rinnovata strategia mondiale sulla sicurezza alimentare». Un